Il Sigillo dello Stregone

Il Sigillo dello Stregone è un Fantasy e come tale, affonda le sue radici nel mondo mitico creato da J.R.R. Tolkien, fonte inesauribile di ispirazione per chiunque si diletti nella stesura di un romanzo di questo genere. Sento il bisogno di puntualizzarlo e sottolinearlo per un semplice motivo: non sono un ipocrita.

Questa può suonare come una critica per alcuni famosi scrittori e non (e in effetti lo è), che cercano di farsi beffe delle masse di lettori (riuscendo spesso nel loro intento) spacciando per originali le loro illuminanti creazioni. 

Ribadisco che chiunque scriva Fantasy, sta in qualche maniera plagiando Tolkien, me compreso ovviamente.

Appurate quali siano state le mie basi in materia di Fantasy, nelle prossime righe vi svelerò come si è evoluto il mio primo romanzo.

La scintilla che ha innescato l'incendio è stata il gioco di ruolo, che ai più esperti conoscitori di questo mondo sarà senza dubbio familiare, ma il nostro gioco (mio e della mia compagnia giusto per restare in tema Tolkien) non seguiva certo le canoniche regole dei giochi di ruolo classici. Il nostro evadere dalla realtà era, diciamo, quantomeno discutibile. I veri appassionati del genere avrebbero senza ombra di dubbio dissentito e si sarebbero fortemente opposti al mio modo di interpretare il Master, ovvero colui che conduce il gioco e soprattutto alla miriade di azioni senza alcun senso compiute dagli avatar dei miei amici pazzoidi.

Sta di fatto che, storia dopo storia e avventura dopo avventura, ho deciso di unirle e costruire una vera e propria trama che è poi sfociata in un romanzo. Il Fantasy non è certo il mio genere e non l'ho mai sentito veramente mio, quindi è facilmente spiegabile il motivo per il quale ho impiegato un tempo biblico per finire il lavoro di stesura. Dopo oltre cinque interminabili anni e una miriade spaventosa di modifiche e accorgimenti ho portato a compimento questo romanzo.

Nonostante la sua lettura sia abbastanza leggera e scorrevole, è consigliata agli amanti del genere, persone consapevoli degli argomenti trattati e della totale fuga dalla realtà. Per coloro che invece non si sono mai avvicinati al Fantasy potrebbe essere una piacevole evasione dal mondo cosiddetto reale.

Black Code

Avvertivo crescere in me qualcosa sulla quale non avevo alcun tipo di controllo, lo sentivo insinuarsi violentemente nella mia mente, scavando, come fosse alla ricerca di una via d'uscita. Le voci che mi tormentavano erano quasi impercettibili durante il corso della giornata, ma col calar della notte, quando l'oscurità prendeva il sopravvento, i sibili divenivano grida laceranti, la testa iniziava a pulsare con insistenza e la ragione mi abbandonava. Rimasi in uno stato catatonico per mesi, incapace di qualsiasi tipo di reazione, travolto completamente dalla parte oscura del mio stesso essere. Poi accadde. Mi ritrovai con una biro in mano, un foglio bianco sotto il mio naso e un fiume in piena dentro la mia mente. Gli argini cedettero e una moltitudine di paure, idee e pensieri sconnessi, sgorgarono prepotentemente, catturati e imprigionati in modo indelebile in una prigione invisibile. Compresi in quel momento la mia trasformazione, ero io il lato oscuro di me stesso.

Black Code-Il numero otto, il mio primo Thriller, fu completato in poco più di due mesi. Avevo trovato il mio genere letterario. A differenza del Fantasy, del quale ho già spiegato quali fossero state le basi dalle quali son partito e dalle quali ho tratto ispirazione, il Thriller è saltato fuori in maniera naturale, senza alcun aiuto esterno.

Decisi di non cadere nello stesso errore commesso col primo libro  così scrissi la fine e lo archiviai senza mai rileggerlo ed evitando quindi di apportare mille inutili modifiche. Quando, a mente sgombra, lo ripresi in mano compresi quanto fosse deficitario, sterile e incompleto. Lessi diversi Thriller prestando attenzione assoluta, quasi maniacale, intenzionato a carpire i segreti di un genere che sentivo esser mio, ma che al momento era lungi dall'appartenermi veramente. Ciò che Black Code aveva di base era il ritmo niente più. Nella mia scrivania i Thriller si accatastavano uno dopo l'altro, ma più leggevo e più mi rendevo conto e mi convincevo del fatto che se vi era realmente qualcuno in grado di far suo quel genere io non lo avevo ancora scovato. Deluso dai moderni scrittori presi in mano qualcosa di più datato, ma la situazione non migliorò affatto, anzi. Iniziai a pormi una domanda : il Thriller è un genere letterario? 

Mi diedi una risposta secca : no. 

Chiunque si sia cimentato in questo genere non ha fatto altro che attingere e mischiare horror, noir e giallo. Risultato; un gran, insipido, minestrone. Il Thriller è puramente cinematografico ecco perché è tanto difficile trasferirlo in un libro. Non potendo quindi apprendere niente di utile dagli scrittori che asseriscono di essere maestri della suspance, decisi di non fare i loro stessi grossolani errori. Ripresi totalmente Black Code e immaginai fosse un film. Conscio degli errori commessi da tutti coloro che pubblicano Thriller, evitai di cascarci a mia volta e mantenni l'idea del film dal prologo all'epilogo. La stesura completata mi soddisfaceva nonostante la trama fosse comune in tanti libri, ma il mio romanzo aveva qualcosa che negli altri testi non si poteva riscontrare; era coerente dall'inizio alla fine. Sentivo che mancava ancora qualcosa, un minuscolo particolare che avrebbe contraddistinto i miei romanzi. Inserì la firma. Non con il mio nome e cognome, bensì quel marchio di originalità che contraddistingueva un'opera dalle altre. Per rendere l'idea un pò come la firma lasciata sul luogo dell'abbandono da un assassino seriale. La lettura di questo romanzo è consigliata ad un pubblico adulto e a chiunque ami la suspance di una trama avvincente. 

L'Enigma di Dante è un testo ricco di azione, se dovessi in questa sezione scrivere qualcosa più del dovuto rischierei di rovinare la sorpresa a tutti coloro che vorranno cimentarsi in questa lettura, sarò quindi avaro di spiegazioni per il semplice motivo di voler lasciar al lettore la mente totalmente sgombra e priva dalle ben che minime nozioni che possano in qualche maniera interferire con l'evolversi della sua graduale lettura. Quindi in questo spazio non aggiungerò altro se non la spiegazione del perché vi siano due diversi volumi con il medesimo titolo. Partiamo col dire che il libro è sempre e solo uno, stessi personaggi stessa trama, a differenziarli, oltre alla copertina chiaramente, è la tiratura limitata di questa versione deluxe impreziosita dalla copertina rigida e da un finale alternativo che lascerà il lettore senza fiato. Qualsiasi volume sceglierete potete star sicuri che non ve ne pentirete. 

Versione Deluxe

Volume in attesa di stampa

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