Autore: Alessio Corda

Arte o follia?

"L'Arte, in qualsivoglia forma venga espressa, non è altro che una sorta di grave disturbo della personalità celata nel profondo subconscio."

 

Questa citazione rispecchia solamente un mio personalissimo pensiero e ha il duplice e scomodo compito di rompere il ghiaccio dinanzi a questa mia nuova, chiamiamola pittoresca, avventura. Internet è il presente e il futuro e un adeguamento ai tempi è d'obbligo se si vuol far sentire la propria voce, e io, mio malgrado, proverò in questo spazio web a urlare, cercando di portare completamente alla luce il mio "io" oscuro in tutta la sua potenza, facendolo conoscere a più persone possibile.

L'io oscuro

La Genesi di un delirio è quasi sempre soggettiva, ma sempre opinabile.

 

Nel mio caso il lato oscuro è emerso lentamente facendosi largo a fatica, fino a esplodere prepotentemente in una miriade di sfaccettature non più governabili, scisse ma complementari, capace di distorcere la realtà e proiettarmi in un limbo mentale ai più sconosciuto, ma vivo e famelico, in grado di trarre nutrimento, consumare e distruggere per sempre una fantasia.

Prologo ed Epilogo

Non ricordo quale sia stata la molla che abbia fatto scattare il "delirio".

Probabilmente perché non vi è stata alcuna molla, nessuna causa scatenante, nessun fattore di stress o indottrinamento altrui con annesso consiglio/spinta a provarci.

Semplicemente, ciò che in me era assopito da sempre ha deciso di destarsi.

L'ha fatto nel peggior modo possibile, allungando un'ombra scurissima, infida e implacabile, contro la quale ho provato a combattere inutilmente fino a quando, palesemente sconfitto, non ho deciso di comprenderla, accettarla, scrutarla nel profondo, assimilarla e infine conviverci.

Dovevo assecondarla e placare la sua ira in qualche modo altrimenti mi avrebbe confinato in un angolo oscuro della mia mente, l'angolo della pazzia.

Il modo che escogitai fu quello di farla emergere dall'inchiostro di una penna e rinchiuderla su di un pezzo di carta. Le voci giocavano con la mia mente e io le scaraventavo fuori foglio dopo foglio fino a quando non mi resi conto che un libro aveva preso forma. Fu il primo e credetti di essermi svuotato dall'ombra. Sbagliavo. In realtà non avevo fatto altro che espellere la mia fantasia prima che il mio lato oscuro se ne appropriasse, distruggendola per sempre. In quell'istante l'istinto prese il sopravvento e compresi finalmente come esprimere l'infinita potenza del delirio che viveva dentro di me. Il Thriller era la chiave, la via d'uscita che attraverso l'inchiostro si schiantava prepotentemente su quei fogli bianchi imbrattandoli, cospargendoli di paura e orrore.

Avevo trovato la mia dimensione e finalmente potevo convivere con il mio "io oscuro" senza temerlo e combatterlo. Potevo farlo crescere in me giorno dopo giorno e nel momento in cui rischiava di avvelenarmi con le sue tossine, liberarlo per un solo attimo, giusto il tempo di imprigionarlo nuovamente all'interno di un foglio bianco.

La fuga della mia fantasia ha dato vita a "Il Sigillo dello Stregone", un Fantasy di cui avrò modo di parlarvi nello spazio dedicato ai Progetti.

Il delirio assoluto invece, l'irrazionalità del mio lato oscuro, l'ispirazione pura, hanno prodotto i due Thriller di cui vi parlerò negli stessi spazi dedicati al Fantasy.

L'epilogo non può essere diverso dallo spiegare rapidamente il mio intento e il fine di questo sito web: far conoscere a più persone possibile i miei deliri.